Arriva la pelle-camaleonte, cambia colore con la luce e il calore

“Intelligente” e flessibile, non si restringe. L’hanno messa a punto i ricercatori della Emory University di Atlanta

Si ispira ai camaleonti la pelle ‘intelligente’ e flessibile che cambia colore con la luce e il calore, mantenendo lo stesso volume: descritta sulla rivista Acs Nano, il risultato si deve ai ricercatori della Emory University di Atlanta. “Osservando come i camaleonti cambiano colore, ho avuto l’idea – spiega Yixiao Dong, primo autore dello studio – e abbiamo così sviluppato un nuovo concetto per una pelle capace di cambiare colore”. Un risultato questo a cui da tempo si lavora.

 

Oltre ai camaleonti, in natura ci sono molti altri animali che hanno sviluppato la capacità di cambiare colore, come il pesce tetra neon, il pavone o alcune farfalle. La loro colorazione non si basa su dei pigmenti, ma su minuscole particelle – i cristalli fotonici – disposte in uno schema ripetitivo. La loro periodicità fa reagire il materiale con le lunghezze d’onda della luce. Quindi anche se le particelle sono prive di colore, la spaziatura precisa tra loro permette alle onde luminose di passargli attraverso mentre ne rigettano delle altre. I colori visibili producono dei cambiamenti a seconda delle condizioni di luce o la distanza tra le particelle. Per imitare la pelle dei camaleonti, i ricercatori hanno inserito una matrice di cristalli fotonici in degli idrogel, che quando si espandono o restringono cambiano lo spazio tra le particelle, modificando il loro colore. Per evitare che si restringesse, hanno usato magneti per sistemare la disposizione di cristalli fotonici contenenti ossido di ferro.

Il materiale è stato provato con la luce solare sotto forma di pesce e di foglia, e una volta esposto ai raggi luminosi naturali per 10 minuti, sono passati dall’arancione al verde senza cambiare dimensioni. “Rimane ancora molto lavoro per poterlo applicare nella vita reale – conclude Dong – ma quantomeno abbiamo tracciato la cornice entro cui lavorare”.

Da repubblica.it

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