Successo per l’esperimento spaziale OVOSPACE

Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e società spaziale napoletana ALI consolidano l’eccellenza italiana nella tecnologia spaziale con l’esperimento OVOSPACE

 

Lo scorso febbraio, presso i laboratori del Polo Tecnologico “Fabbrica dell’Innovazione” di Napoli, i tecnici della società spaziale ALI hanno aperto il MiniLab – piccolo laboratorio 2U con tecnologia proprietaria – contenente l’esperimento OVOSPACE, recentemente rientrato dalla Stazione Spaziale Internazionale.

Il MiniLab è stato lanciato lo scorso 7 novembre dalla base spaziale Wallops in Virginia (USA) a bordo della missione NG-18 che ha contribuito alle attività di ricerca programmate nell’ambito della missione MINERVA dell’astronauta ESA Samantha Cristoforetti. Al suo interno l’esperimento OVOSPACE, promosso nel quadro di un accordo tra l’Agenzia Spaziale Italiana e l’università La Sapienza di Roma e ideato dal team di del Dipartimento di Medicina Sperimentale. Obbiettivo dell’esperimento è stato quello di studiare il comportamento delle cellule ovariche – essenziali per assicurare il controllo endocrino e la funzione riproduttiva – in condizioni di microgravità. L’interesse scientifico dell’esperimento è motivato dalla opportunità di approfondire genesi e sviluppo del processo riproduttivo in assenza di gravità, aspetto per il quale esiste scarsa letteratura e che le maggiori agenzie spaziali ritengono di interesse per le future prospettive dell’esplorazione umana dello spazio.

L’attività di controllo a terra svolta a febbraio ha confermato il pieno successo tecnologico e scientifico della missione -reso possibile dalla collaborazione bilaterale ASI NASA per l’utilizzo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) e dal supporto della società Nanoracks Space Outpost Europe srl responsabile delle attività di gestione e conduzione del processo di “Safety” di volo e dell’integrazione dell’HW dell’esperimento a bordo del Nanode proprietario – e rappresenta il
primo, importante, passo nella comprensione del comportamento di queste cellule in ambiente spaziale e su come questo influisca sulla loro corretta formazione. Aspetti importanti per lo sviluppo di terapie contro l’infertilità e per garantire salute e benessere di futuri equipaggi che parteciperanno a missioni di insediamento umano e di lunga permanenza nello spazio.
L’Italia ha dimostrato ancora una volta il suo ruolo di leader nel settore spaziale, producendo strumenti sofisticati in grado di resistere alle condizioni estreme dello spazio e supportare la ricerca scientifica di frontiera.

Il progetto è nato anche grazie al sostegno della Regione Campania – rientra infatti nelle attività previste dal progetto CA.DI.RA, CApsula DI Rientro Atmosferico, coordinato dalla società ALI e finanziato dalla Regione Campania nell’ambito del POR FESR CAMPANIA 2014/2020- Asse Prioritario 1 “Ricerca e Innovazione” – ed al finanziamento della BCC di Napoli.

Siamo molto orgogliosi di aver sostenuto la realizzazione del MiniLab, ideato e prodotto da ALI e dal Marscenter, che mette a disposizione della comunità scientifica italiana un ambiente certificato che accoglie esperimenti scientifici di diversa natura in condizioni di microgravità. – Dichiara Valeria Fascione, Assessore alla Ricerca, Innovazione e Startup della Regione Campania – Un esempio virtuoso dell’elevato know how che la Campania esprime nella Space Economy, oltre che della capacità di creare sviluppo degli investimenti della Giunta regionale a supporto delle aziende innovative del territorio.”

“Il successo della missione – commenta Giovanni Squame, Presidente della società Spaziale ALI – rappresenta un riconoscimento all’impegno alla professionalità delle nostre maestranze e un fondamentale contributo alla ricerca spaziale che viene dal Sud del paese. ALI è fiera di questo risultato che premia un metodo di lavoro basato sulla stretta collaborazione tra imprese, centri di ricerca e università.”

“La collaborazione bilaterale ASI NASA per l’utilizzo della stazione spaziale internazionale continua a produrre risultati di pregio non solo per il progresso della ricerca scientifica e per la crescita delle competenze tecnologiche nazionali, ma anche per il contributo offerto alla comunità spaziale internazionale, oggi protesa a colmare i gap di conoscenze necessarie per rendere possibile la presenza umana nello spazio profondo. – Spiega Mario Cosmo, direttore Scienza e Ricerca dell’Agenzia Spaziale Italiana, che conclude – L’ottimo risultato di OVOSPACE conferma l’impegno e la competenza italiana presso i partner internazionali con cui l’ASI è impegnata a costruire il futuro dell’esplorazione umana dello spazio.”

Con il successo della missione OVOSPACE – commentano dall’ateneo – Sapienza si riconferma Università leader nel settore della ricerca biomedica e ingegneristica condotta in ambito spaziale. Un plauso va in particolare ai ricercatori afferenti al dipartimento di Medicina Sperimentale che hanno dato un contributo essenziale alla progettazione e alla realizzazione dell’esperimento, stabilendo una fruttuosa cooperazione con l’ASI e con la società ALI. Gli studi svolti nel contesto della biomedicina spaziale si collocano sulla frontiera della nuova medicina e si riveleranno fondamentali non solo per assicurare la salute degli astronauti, ma altresì per far progredire discipline emergenti come la systems biology e la medicina personalizzata.

“Questo nuovo successo, – commenta Luigi Carrino, Presidente del Distretto Aerospaziale della Campania – ci consente di riaffermare, ancora una volta, il ruolo centrale della ricerca e dell’industria spaziale napoletana nello sviluppo di nuove soluzioni tecnologiche per la realizzazione di esperimenti spaziali a basso costo”

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