Lanciato MINIRENE per il rientro autonomo dallo Spazio e il riutilizzo delle piattaforme spaziali

The “Mini Irene Flight Experiment” (MIFE) is successfully completed. The capsule, launched on November 23 from the Swedish Space Center (SSC) with a Sounding Rocket Maser, has been recovered at the end of the suborbital mission. Based on data received from the Ground Station, the capsule was nominally ejected from the carrier, it successfully deployed, and performed reentry and landing as scheduled.

All the main mission objectives have been achieved. The flexible thermal protection system deployed correctly in space, withstood the dynamic pressure peak and related mechanical stresses during re-entry, and maintained its nominal attitude during the most critical flight phases in transonic and high subsonic regimes. The capsule transmitted all the telemetry data to the ground, allowing the reconstruction of the re-entry into the atmosphere and of the landing, providing the coordinates for the subsequent recovery. The impact on the ground caused, as expected, damage to the rigid nose and to the structures of the deployable heat shield which, being made with commercial “Off-the Shelf” materials, can be easily replaced at low cost for each single mission.

The success of this mission, together with the tests in the “Scirocco” Plasma Wind Tunnel and in the CIRA Space Qualification Laboratory, represent the first fundamental stage of a program that will see CIRA, ALI and the University of Naples Federico II engaged in the creation of the final system for return to orbit.

ALI, CIRA e Università di Napoli Federico II protagonisti delle nuove tecnologie Spaziali

Mercoledì 23 alle ore 8.00 dalla base Esrange di Kiruna in Svezia, è stato lanciato con successo, per il suo volo sperimentale suborbitale, MINIRENE. Dotata di una tecnologia unica al mondo nel suo genere, che consentirà il rientro autonomo dallo Spazio, garantendo l’integrità e il riutilizzo delle piattaforme spaziali, la capsula è stata interamente sviluppata in Campania.

Il MINIRENE Flight Experiment è stato infatti progettato e realizzato da un team composto dalla società spaziale napoletana ALI, dal Centro Italiano Ricerche Aerospaziali – CIRA, coordinatore del progetto,  e dall’Università di Napoli Federico II – Dipartimento di Ingegneria Industriale.

Il Progetto è stato finanziato dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) in ambito General Support Technology Programme (GSTP) con fondi dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI).

Mini Irene è il dimostratore di un sistema di protezione termica innovativo per il rientro in atmosfera le cui caratteristiche principali sono il meccanismo di apertura e la particolare forma “ad ombrello”, nonché i materiali utilizzati per la protezione termica, estremamente leggeri ed economici in quanto già disponibili sul mercato.

Il lancio dal Centro Spaziale Svedese (SSC) è avvenuto con un vettore dotato di propulsore bi-stadio di tipo VSB-30. Una volta raggiunta la quota massima di circa 260 chilometri, la capsula è stata eiettata dal vettore ed ha iniziato la fase di discesa con lo sgancio dei pannelli del guscio esterno e il dispiegamento dello scudo termico che ha consentito un rientro sulla Terra in sicurezza ed il successivo recupero.

La missione in volo è stata preceduta da un’intensa attività di test nelle infrastrutture di sperimentazione del CIRA: due campagne di prova nelle gallerie al plasma, Scirocco e Ghibli, e una campagna di qualifica condotta presso il Laboratorio di Qualifica Spaziale.

Il lancio di oggi rappresenta un passo importante per la certificazione in volo di MINIRENE e della sua tecnologia e l’avvio della sua industrializzazione, attraverso le società Space Factory e MARSCENTER, con il minisatellite IRENESAT-ORBITAL.

Un lavoro durato oltre dieci anni che ha visto impegnate le eccellenze scientifiche ed industriali del settore spaziale del territorio campano associate ad ALI Scarl (Lead Tech, Euro.soft, SRS ED).

“Il CIRA, con le sue attività di ricerca e sviluppo e le sue infrastrutture, e l’importante filiera presente nel territorio campano con le sue capacità industriali, hanno dimostrato oggi di essere uno snodo essenziale per portare a  maturazione tecnologie innovative. Il successo di questa missione di natura dimostrativa sarà foriero di ulteriori step che puntano a missioni ancora più ambiziose da compiersi attraverso una sempre maggiore sinergia tra i diversi attori che operano in campo aerospaziale, al fine di rendere sempre più efficace la ricerca scientifica e tecnologica in un settore di importanza strategica per l’intero sistema Paese” – ha dichiarato il Presidente del CIRA, Antonio Blandini

Il rientro sub orbitale del prototipo Mini IRENE ha consentito di verificare, nelle reali condizioni di volo, le nuove tecnologie concepite per lo sviluppo di futuri sistemi orbitali che avranno molteplici applicazioni sia in missioni in orbita bassa che in programmi di esplorazione spaziale. L’esperimento corona il lavoro sinergico di lunghi anni tra mondo dell’università, della ricerca e dell’industria della regione Campania. – ha dichiarato Raffaele Savino, Responsabile scientifico MIFE

 

Il successo del lancio di Mini Irene è l’ultima e felice tappa di un percorso di sviluppo scientifico e tecnologico iniziato alcuni anni fa e fortemente sostenuto, sin dal primo momento, dal Distretto Aerospaziale della Campania. Mini Irene propone tecnologie innovative ed avanzate che sono il frutto dell’integrazione dell’eccellenza delle imprese organizzate da ALI e da centri di ricerca e università. Mini Irene rappresenta l’ultima dimostrazione della capacità del sistema aerospaziale della Campania di essere alle frontiere dell’innovazione e a proporsi all’attenzione del mondo.Ha dichiarato Luigi Carrino, Presidente del Distretto Aerospaziale della Campania – DAC

 

Per ALI un giorno importante. È un riconoscimento all’impegno alla professionalità e alla caparbietà delle nostre maestranze e un fondamentale contributo alla ricerca spaziale che viene dal Sud del paese. ALI è fiera di questo risultato che premia la costanza nell’impegno e un metodo di lavoro basato sulla stretta collaborazione con il mondo della ricerca spaziale campana, università e centro di ricerca di Capua, il Cira.” – Ha dichiarato Giovanni Squame, Presidente di ALI.

Future applicazioni della tecnologia sono: Irenesat-Orbital, minisatellite con capacità autonoma di rientro e riutilizzo per effettuare esperimenti scientifici in orbita e CADIRASAT, quest’ultima, un dispositivo per riportare sulla Terra esperimenti dalle stazioni spaziali orbitanti. Il progetto di fattibilità di CADIRASAT e lo sviluppo di alcune tecnologie abilitanti è finanziato dalla Regione Campania nell’ambito del POR CAMPANIA FESR 2014/2020.